Nonostante un contesto macroeconomico incerto e una maggiore selettività da parte degli investitori, il mercato del venture capital italiano mantiene una sostanziale stabilità nel 2025, pur mostrando una chiara polarizzazione settoriale. Nei primi sei mesi dell’anno, il comparto biotech si è distinto per dinamicità, raccogliendo oltre €127 milioni in 12 operazioni, secondo gli ultimi dati degli Osservatori.
Nel Q1 2025, il venture capital italiano ha totalizzato €270 milioni in 88 round, un risultato in linea con il 2024 ma in calo del 50% rispetto al primo trimestre 2024, segno di un mercato in fase di consolidamento. Il biotech, invece, resiste grazie a una maggiore qualità nella strutturazione dei deal e a un approccio sempre più sofisticato in materia legale, finanziaria e regolatoria.
Strutturazione dei deal: la chiave per la sostenibilità degli investimenti
Nel biotech, la strutturazione dei round di investimento è determinante per sostenere la crescita delle start-up. I round seed e pre-seed finanziano la ricerca iniziale, mentre le Serie A e B accompagnano la scalabilità industriale.
Nel primo semestre 2025 sono stati registrati 67 round seed e 35 round early stage, con le Serie A che hanno rappresentato il 42% del capitale complessivo investito.
In questo contesto, il ruolo degli studi legali è cruciale: occorre saper predisporre accordi di investimento e patti parasociali equilibrati, con clausole di governance e strumenti finanziari ibridi che proteggano investitori e fondatori, garantendo trasparenza e stabilità nel medio-lungo periodo.
Proprietà intellettuale e cybersecurity: due pilastri per la tutela del valore
Per le start-up biotech, la proprietà intellettuale rappresenta la principale fonte di valore e, al tempo stesso, la principale area di rischio. Brevetti, segreti industriali, know-how e dati clinici costituiscono asset che necessitano di un approccio integrato, in grado di combinare strategie di protezione IP e di cybersecurity.
Con l’aumento delle partnership tra università, laboratori e venture capitalist, i professionisti legali sono chiamati a presidiare un terreno sempre più complesso: dalla redazione di accordi di riservatezza e licenza, alla tutela dei dati clinici sensibili, fino alla gestione delle responsabilità derivanti da data breach o violazioni di compliance regolatoria.
Gestione del venture financing: equilibrio tra innovazione e rischio
Il venture financing nel biotech è caratterizzato da una struttura multilivello, che impone una pianificazione accurata delle milestone di sviluppo, dei diritti di voto e di controllo, e delle strategie di exit. I tempi di maturazione dei progetti biotech, spesso più lunghi rispetto ad altri comparti dell’innovazione, rendono necessaria una gestione legale flessibile e capace di adattarsi all’evoluzione tecnologica e regolatoria.
Per gli avvocati coinvolti, ciò significa saper leggere le operazioni non solo sotto il profilo contrattuale, ma anche strategico e finanziario, anticipando le esigenze delle parti e prevenendo potenziali contenziosi.
In un mercato complesso come quello delle Life Sciences, la formazione è un vantaggio competitivo.
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