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L’Italia primo Stato UE a legiferare sull’AI

Dal 10 ottobre 2025 entra in vigore la Legge n. 132/2025, recante «Disposizioni e deleghe al Governo in materia di intelligenza artificiale», pubblicata in Gazzetta Ufficiale n.223 del 25settembre 2025. Si tratta del primo quadro normativo nazionale italiano che integra e coordina il Regolamento (UE) 2024/1689 (AI Act), ponendo l’Italia come primo Stato membro UE a dotarsi di una legge nazionale organica sull’IA. La legge interviene in un contesto di rapida diffusione delle tecnologie AI: secondo Eurostat, nel 2024 il 13,5% delle imprese UE con almeno 10 dipendenti ha utilizzato sistemi di intelligenza artificiale, in aumento rispetto all’8% del 2023. Il mercato europeo dell’IA è stimato in circa €51,2miliardi nel 2025, mentre il mercato italiano è valutato intorno a €4,37miliardi, con un tasso annuo di crescita composto superiore al 25%. La normativa italiana si propone di fornire certezze operative a imprese, pubblica amministrazione e studi legali, stabilendo regole chiare in materia di lavoro, settori sensibili, responsabilità penale e diritto d’autore. 

Ambiti regolamentati 

In materia di lavoro, l’articolo11 prevede obblighi informativi per i lavoratori in caso di utilizzo di sistemi IA, in particolare per selezione, monitoraggio e valutazione delle performance. Nei settori sensibili, sanità, pubblica amministrazione e servizi pubblici, vengono stabiliti requisiti più stringenti di trasparenza, sicurezza e tracciabilità dei sistemi. 

La normativa introduce inoltre aggravanti penali per l’uso illecito di IA, comprese le manipolazioni digitali e i deepfake, con pene da 1 a 5 anni di reclusione. Sul fronte del copyright, le opere realizzate “con l’ausilio” di IA sono tutelate solo se vi è un apporto creativo umano significativo, mentre l’uso di contenuti per addestramento dei sistemi è consentito solo se le fonti sono legalmente accessibili o autorizzate per scopi di ricerca scientifica. 

 

Dati di contesto sul mercato dell’IA 

Secondo Eurostat, nel 2024 il 13,5% delle imprese UE con almeno 10 dipendenti ha impiegato tecnologie di IA, in aumento rispetto all’8% del 2023. Le stime indicano che il mercato europeo dell’IA raggiungerà circa €51,2miliardi nel 2025, con la quota italiana stimata intorno a €4,37miliardi. Questo contesto evidenzia l’importanza strategica della legge, che offre un quadro normativo chiaro in un mercato in rapida crescita. 

 

Impatti per le direzioni legali e le imprese 

Le funzioni legali interne dovranno aggiornare contratti e policy, verificare la conformità dei processi IA e predisporre valutazioni d’impatto sui sistemi a rischio elevato. L’adozione della normativa richiede anche governance dei dati, trasparenza e definizione dei criteri di responsabilità. 

Per gli studi legali e i provider di servizi, la legge rappresenta un’opportunità: supportare le imprese nell’adeguamento normativo, nella revisione dei processi e nella gestione dei rischi legati all’IA diventa un servizio strategico e differenziante. 

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